martedì 5 marzo 2013

E' uscito l'ultimo libro del Dr. Iannaccone


In occasione dell'uscita dell'ultimo testo del Dr. Iannaccone, vi linkiamo l'articolo apparso su La Stampa e il nostro vecchio post sulle sue opere... Buona lettura!!!
 

 

Dal cuore dell'Ayurveda, la via della salute



 
Fonte: La Stampa.it
Articolo di Stefania Del Principe e Luigi Mondo
 





Grazie ai grandi maestri dell’antichità come Caraka, Susrùta e Vagbhata, l’umanità ha a disposizione tutta la competenza e saggezza medica che gli occorre per ritrovare il benessere.
 
Ayurveda: più che una scienza, una filosofia, una logica, una “religione”… L’ayurveda o “conoscenza” della vita non può essere paragonata a una mera scienza medica perché ingloba dentro sé tutta l’essenza della vita e della crescita di un individuo.

A permetterci una full immersion in questo meraviglioso sapere dove tutto è esplicito e palese è il medico specializzato in medicina preventiva, Ernesto Iannaccone.
Nel suo ultimo volume “Il cuore dell’Ayurveda”, edito da Laksmi Editore, ha riportato la traduzione delle parti più salienti dei classici dell’ayurveda: Charaka-Samhita, Sùsruta Samhita e L’Astanga Hrdaya suddivise in sedici “lezioni”.

Testi, questi, in cui trapela il profumo di una scienza in cui tutto semplicemente “è”. Non ci sono suddivisioni tra le varie discipline mediche, tra le varie parti del corpo, tra gli esseri umani e l’intero Creato. Ecco che da semplice materia scientifica, l’ayurveda si trasforma in una vera e propria filosofia di vita che crea connessioni con tutte le arti.
Il medico non è quindi colui che “studia” la malattia di una persona considerandola nient’altro che un numero a livello statistico, ma colui che scava a fondo di ogni individuo alla ricerca della sua sofferenza più profonda.

Secondo l’ayurveda, infatti, la malattia non è altro che l’espressione di un’afflizione – duhkha ormai radicata da tempo. Il vero guaritore perciò è chi, con estrema umiltà, si avvicina al malato alla ricerca di ciò che nel «fisico assume la forma di malattia e nell’anima quella di frustrazione e infelicità», scrive Iannaccone.
Ecco che il medico “perfetto” si veste si spiritualità, conoscenza e amore. Attributi essenziali per guarire una persona. Non a caso nella Charaka Samhita si legge: «Il conoscitore della realtà che non penetri all’interno del malato con la luce della propria conoscenza e intelligenza non può curarne le malattie».

E’ dunque opportuno considerare nella prevenzione delle malattie il proprio stile di vita. Non soltanto a livello di alimentazione a attività fisica, ma anche di amore e rispetto verso tutto e tutti.
Ogni dissidio che abbiamo con le persone che ci stanno vicino non fa altro che alimentare il conflitto interiore che, come il fuoco, divampa e arde tutto se non abbiamo la volontà e l’umiltà per comprendere a accettare le differenze e le situazioni inaspettate della vita.
Una vita intesa più come lezione di crescita che non come dono o punizione – a seconda dei punti di vista.

Seguire l’ayurveda, quindi, non significa sostituire farmaci chimici con fitoterapici, ma vivere una cultura di “insieme”, di totalità, al fine di vivere in armonia con l’intero Universo. Non bisogna pertanto seguire l’ayurveda, praticare l’ayurveda, ma “essere” l’ayurveda.
Tra i temi trattati nel volume di Iannaccone, si evidenziano, infatti, concetti quasi sconosciuti alla medicina occidentale, come le leggi naturali, il libero arbitrio e il destino, la via spirituale che conduce alla liberazione, l’analisi dei segni e dei sogni eccetera.

Secondo gli antichi testi il feto, ancora nel grembo materno, “desidera” ciò che sognava già nelle vite precedenti. Sarà poi la nascita a farlo cadere nell’oblio. Questi desideri, tuttavia, rimarranno memorizzati inconsciamente in ognuno di noi. E’ l’attaccamento o la non realizzazione di tali desideri che può portare a Duhkha e, di conseguenza, alla malattia.
Ecco perché il medico ayurvedico ha bisogno di dedicare molto tempo nel curare una persona. Un esame del polso e un colloquio veloce non sono sufficienti ad aiutare alcuno.
Gli ingredienti essenziali, consigliati da millenni sono: conoscenza, osservazione, amore e tutto il tempo che si ritiene necessario.
Standardizzare il tempo o le cure non fa parte di questa magnifica arte. Arte per la quale è doveroso non perdere la tradizione adattandola a una presunta modernità non sempre benefica.
Per tale motivo, l’intervento di medici e traduttori come Ernesto Iannaccone, è e sarà sempre fondamentale per la salute e la crescita spirituale di chi ha una visione più ampia della vita.

Il libro citato nell’articolo
“IL CUORE DELL’ĀYURVEDA - Antologia di lezioni dai testi classici dell’āyurveda” di Ernesto Iannacone - Laksmi Edizioni - pagine 376 - Prezzo di copertina: € 30.00

Il cuore dell’āyurveda è un’antologia di brani tratti dai grandi classici dell’āyurveda antico. Le tematiche proposte spaziano dalla medicina alla filosofia, dall’ecologia all’amore, dall’analisi dei sogni alla logica. Ma ciò che vi si trova è soprattutto una descrizione dell’arte del buon vivere, intesa come capacità di realizzare una compenetrazione intima e profonda tra la propria anima individuale e l’anima dell’universo. Gli insegnamenti dell’āyurveda rivestono un carattere essenzialmente pratico, ma di una praticità che affonda le proprie radici in una saggezza chiara e luminosa, frutto della meditazione condotta da grandi maestri dell’antichità quali Caraka, Suśruta e Vāgbhaṭa. La lettura del libro gioverà a chi si avvicina all’āyurveda per motivi di studio o professionali ma anche a chi, viaggiatore nel tempo, vuol posare il proprio sguardo su di un mondo diverso ed affascinante per confrontarsi con una visione dell’uomo e della vita ardita ma portatrice dei doni preziosi della salute e della realizzazione interiore.