martedì 31 luglio 2012

Ayurveda, scienza delle relazioni

Stavo navigando su youtube, quando mi sono imbattuto nel canale di nonsoloanima.tv ed ho visto un video con un titolo che mi ha incuriosito molto: "Ayurveda, scienza delle relazioni".

Ma come?? Ayurveda non significa scienza della lunga vita??? - o meglio conoscenza della lunga vita???

Si, letteralmente la parola sancrita ayurveda, deriva dall'unione di ayus e veda. Ayus lo possiamo tradurre come vita o piu' propriamente come lunghezza o durata della vita. Veda significa conoscenza, quindi anche consapevolezza (e senza tante speculazioni, di conseguenza anche scienza.)

Ma allora il tiolo del video non è corretto!!! Invece no, è correttissimo e molto illuminante... E lo spiega molto bene il Dr. Antonio Morandi, direttore dell' Ayurvedic Point di Milano.

Ed è bello sentire queste parole da uno scienziato...  Inutile aggiungere altro, godetevi l'intervista.



 E visto che siamo in tema di non dualità, di non separzione, di unione delle relazione, di unione di mente, corpo e spirito... Vi suggerisco (per par condicio - brrr...quanto odio questa parola... - con lo Yoga) un'altro video con un' interessante intervista ad Ana Forrest.



Due video all'insegna dell'unione di Corpo, Mente e Spirito!!! Senza questa unione non possiamo pensare di raggiungere quello che chiamiamo Benessere.

E per raggiungere questa unione, ogni strumento puo' essere valido! La conoscenza è fondamentale, ma attenzione a non trascuare il cuore... Altrimenti rischieremo di non raggiungere mai il Vaikuntha, la dimora celeste del Dio Vishnu, quel luogo in cui il kuntha (blocco dell'intelletto) cessa di esistere e fluiscono liberamente ispirazione, conoscenza, energia e forza vitale.

Termino quindi con l'augurio che ogni mia lettrice ed ogni mio lettore possa raggiungere, anche solo per un intenso momento, il Vaikunta!!!

martedì 24 luglio 2012

Ubriacati pure...tanto c'e' l'Ayurveda!

Mi sono sempre domandato: "Ma quanto bevono gli indiani?". Ed ora che vivo in India, posso rispondere: "Tanto, troppo!!!". Purtroppo.... E si, quello dell'alcoolismo in India sta diventando un problema molto grande, una vera e propria piaga sociale.
Non voglio parlare di percentuali (non credo alle statistiche!!), ma quasi oni giorno i giornali indiani riportani tristi e drammatiche storie.

Storie di alcool legate a povertà, sfruttamento, prostituzione, criminalità, disperazione...

Ma l'alcool in India fa parte anche del costume sociale. Purtroppo... Sono appena tornato da ua vacanza a Goa e non c'e' spiaggia dove non arrivino frotte di indiani che passano le giornate bevendo birre e superalcoolici fino a cadere vestiti nell'acqua (e meno male che ci sono solerti bagnini che accorrono anche con le jeep a trarli in salvo, salvo poi dargli una bastonata....)
E non c'e' locale che non offra happy hour o serata ad ingresso fisso con bevute illimitate.

Ok...a Goa ci sono leggi piu' permissive....ma venite a Pune e spesso vedrete gente ubriaca addormentarsi per strada...


Ma cosa c'entra l'Ayurveda in tutto questo??? 



Proprio a Goa, l'altro giorno ho scoperto (con un po' di stupore) un prodotto ayurvedico che si chiama "PartySmart" prodotto dalla famosa Himalaya. Una miscela di erbe ayurvediche per contrastare gli effetti di una sbornia... Che dire...  lascio ogni commento, ma rimando gli appassionati di ayurveda al sito del prodotto, che propone anche una interessante serie di monografie sulle erbe che compongono il prodotto stesso:    http://www.partysmart.net/in/flash/stage.html


P.S.: Buona lettera e....non essendo astemio non posso dirvi di non bere...ma riflettiamo insieme sulla pericolosità dell'alcool

lunedì 9 luglio 2012

Rann of Kutch

Nonostante il terremoto del 2001, Bhuj resta una cittadina sicura e ricca di storia. E' il punto di partenza per le visite nel bellissimo Kutch (ricordatevi che è obbligatorio avere una guida, l'autista ed un permesso speciale rilasciato dalle autorità!) Un posto indimenticabile al quale vogliamo dedicare questa serie di nostre fotografie.

Ecco il sito dell'ufficio del turismo del Gujarat: http://www.gujarattourism.com




















Visita al Sivananda Balakashram

Si sta avvicinando il mio compleanno ed ecco che mi torna in mente come ho trascorso quello di due anni fa….

Mi trovavo a Bhuj, nel Rann del Kutch remota zona nello stato del Gujarat, in India quasi al confine col Pakistan.
Il Rann del Kutch è di una bellezza conturbante e Bhuj è la città principale della zona, tristemente nota alle cronache per un terribile terremoto che nel 2001 la distrusse uccidendo un quinto della popolazione.

Dal diario del 16 agosto 2010.



La sveglia suona elle cinque, mi alzo e dopo la doccia esco alla ricerca di un richshaw, è ancora buio e devo raggiungere il Sivananda Balakashram ai piedi della collina di Tapkeshwari. Con gioia ho accettato l’invito del Sanyasi Prem Mani, ad unirmi alla lezione di yoga mattutina e così oggi i dodici ragazzi (balak) residenti avranno un compagno in piu’. Questo ashram è nato su ispirazione di Swami Satyananda Saraswati per accogliere i bambini che proprio quel maledetto 26 gennaio 2001 persero la famiglia.




Arrivo all’ashram, entro dal cancelletto accostato e mi dirigo verso la sala dello yoga.
I ragazzini stanno entrando, ognuno con la sua coperta ed io timidamente mi sistemo verso il fondo. Qualcuno si gira e mi sorride, tutti mi accolgono in silenzio ma con quella profonda accettazione inclusivista tipica dell’India.
Il piu’ grande guida la lezione ed incominciamo recitando i mantra.



Per undici volte il Mahamrityunjaya mantra:

Om tryambakam yajaamahe sugandhim pustivardhanam
urvaarukamiva bandhanaat mrityormukshiya maamritaat


Poi, Gayatri mantra per altre undici volte:

Om bhoorbhuvah svaha tatsaviturvarenyam bhargo
devasya dheemahi dhiyo yo nah prachodayaat


E terminiamo con i trentadue nomi della dea Durga (recitati tre volte)
Seguono poi alcune pratiche di Pawamuktasana, delle posture (asana) e qualche pratica di pranayama. Terminiamo con il silenzio ed anche quando i ragazzi tornano nelle loro stanno resto a godermi il silenzio ed il potere di quella semplice pratica quotidiana (sadhana) che molte volte preso dalla pigrizia ho trascurato.

Mi fanno poi cenno che la colazione è pronta e mi dirigo verso il refettorio. Due uomini che lavorano in cucina mi indicano un bicchiere per  il chai e mi sporgono una ciotolina con dei ceci arrostiti in un masala.
Seduti a terra consumiamo in silenzio la colazione. E’un silenzio carico di gioia di “consapevole presenza”. Mi viene in mente a quante volte mi sono trovato annoiato o di corsa davanti ad un’ abbondante e ricca colazione all’italiana…
Poi ci siamo riuniti in una stanza in cui dormono, a fare qualche chiacchera ed i ragazzi mi raccontano della loro vita e dei loro studi.

Al momento sono gli unici a vivere nell’ashram insieme ad alcuni uomini che si occupano dei lavori e alla loro guida Prem Mani. E giunto per loro il momento di andare a scuola ( La Yoga Foundation provvedere al vitto e alloggio in ashram, all’educazione yogica e a quella scolastica che si svolge in istituti esterni).


Ci salutiamo e come sempre i loro occhi sono carichi di luce ed i sorrisi pieni di gioia.
Sogni, dolori, ambizioni, esperienze… Ogni volta un grande dono e sembrerà retorico, ma anche un grande insegnamento sulla preziosità della Vita.





Se non riuscite a visitare l' ashram di persona, tramite il sito potrete essere informata sui loro progetti: